Hai visto il titolo? Sono 150 anni e passa che ci promettono di fare come in America ed in Svizzera (anche in Canada e Australia), cioè lo Stato federale europeo. E invece stiamo ancora qui, a giocare alla Giulio Cesare (Berlusconi), Napoleone (Mme Le Pen), Bismarck (Schauble) e e e… Margaret Thatcher (o Theresa May?).
Era praticamente l’altro ieri che Willian Penn, suddito di Sua Maestà britannica, anno 1695, aveva un grande sogno: l’Inghilterra doveva proporre un Parlamento europeo per governare tutta l’Europa; poi però è andato a Philadelphia e ha fondato la Pennsylvania…
Fortuna che invece Charles Lemonnier, anno 1872, ha scritto il libro “Les Etats Unis d’Europe” e ha pubblicato una rivista con lo stesso nome (quella del titolo del nostro sito). Lui era francese, di nome Charles, ma non De Gaulle… Sì, perché preferiva Immanuel, quello tedesco che la sapeva lunga, quello della pace perpetua… Kant insomma!
Attenzione! perché a Ginevra 1867, Congresso della Pace, Charles aveva invitato pure Giuseppe, uno dei PIGS, Garibaldi, che agli Stati Uniti d’Europa ci credeva anche lui. Anzi Lemonnier gli fece proprio presiedere il Congresso!
A noi veramente (Us per intenderci) ci ha stregato Altiero Spinelli, il commensale del Crocodile, quello che ha dato il nome allo Spinelli Group…. ma perché non è lo stesso del Batiment Spinelli di Bruxelles, sede del Parlamento europeo? Ah sì il vacanziere del Manifesto, lì al confino di Ventotene. Grande!
D’accordo ragazzi, però gli Stati Uniti d’Europa non se l’è inventati lui, Altiero. E neanche Robert Schuman, con la sua Dichiarazione. E’ da un pezzo che l’obiettivo all’ordine del giorno e nessuno ha il coraggio di consolarli un poco tutti questi poveretti: l’Abbè de Saint-Pierre, John Seeley, Victor Hugo (“Un giorno verrà”), Amand Goegg, Giuseppe Mazzini, W.T. Stead, Aristide Briand, Lord Lothian, il Conte asburgico di PanEuropa con mamma giapponese (N. Coudenhove Kalergi), Jean Monnet, Paul-Henri Spaak… fino a Helmut Kohl e via così.
Sì preciso, il compito di questo sito è starli a sentire ‘sti poveretti. E diamoglieli questi Stati Uniti d’Europa! Tanto è probabile, anzi sicuro – vero Donald? d’accordo Vladimir? – che facciano comodo anche a noi, gli Europei di oggi. Stati Uniti d’Europa con i fatti, però, con le proposte concrete, con le denunce di quello che non funziona, con la partecipazione dei giovani, con le istituzioni federali in pieno assetto, con obiettivi di progresso che facciano bene tanto a noi (quelli della fanciulla rapita dal toro) che a tutto il Mondo.
Buona lettura a tutti! magari con qualche riscontro…